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Importante successo editoriale della Delegazione di Mantova della Fondazione RSI

A poco più di un anno dalla prima edizione, la Delegazione di Mantova della Fondazione della RSI – Istituto Storico ha ristampato lo studio di Pietro Cappellari su La Fatima della RSI. Maggio 1944: le apparizione mariane di Ghiaie di Bonate, tra speculazione politica e realtà storica.

Solo una ricerca, condotta e scritta da uno dei più acuti ed attenti studiosi, non solo di storia locale, poteva portare alla riscoperta di una apparizione mariana, nel Maggio del 1944, a Ghiaie di Bonate tra speculazione politica e realtà storica, così come indica nel titolo, l’ottimo lavoro che Pietro Cappellari raccoglie in 52 agili ed incisive pagine di storia corredate anche da illustrazioni. Dopo le anticipazioni date dal prestigioso mensile “Storia in Rete” nel Novembre 2011, è stato ripubblicato il fascicolo sui “fatti di Ghiaie” del Maggio 1944.
In quella Primavera, nel piccolo paese di Ghiaie di Bonate, in provincia di Bergamo, una bambina asserì di aver visto la Madonna. Le manifestazioni si ripeterono nei giorni successivi, provocando l’invasione della località da parte di fedeli e curiosi. Fu un fatto straordinario che interessò decine e decine di migliaia di persone, che avvenne in piena Repubblica Sociale Italiana. La ricerca, affidata allo storico Pietro Cappellari, ha avuto l’obiettivo di analizzare il comportamento delle Autorità della Repubblica Sociale Italiana della provincia di Bergamo di fronte all’inaspettato fenomeno. Senza entrare nel dibattito teologico o sulla veridicità/autenticità delle manifestazioni, la ricerca ha cercato di inquadrare storicamente i fatti, evidenziando come il contributo degli uomini della RSI fu determinante perché a Ghiaie non si verificassero incidenti, perché fosse assicurato l’ordine pubblico e, addirittura, un supporto ai pellegrini che si riversarono in quella località. Fatti che dimostrano, inequivocabilmente, l’importanza e l’efficienza della struttura politico-civile-militare della Repubblica Sociale Italiana in Bergamo. Dal Capo della Provincia Rodolfo Vecchini, fino all’ultimo Agente della Polizia Repubblicana mobilitato per far fronte all’emergenza, vi fu una partecipazione attiva per assicurare il sicuro svolgimento delle oceaniche manifestazioni religiose.

Ciò è stato importante, non solo per evidenziare la “presenza” fattiva della Repubblica Sociale Italiana e la sua autorità nelle zone in questione, ma anche per smascherare alcune ricostruzioni partigiane dell’intera vicenda. La vulgata antifascista e anti-italiana ha, infatti, tentato di speculare sull’evento, cercando di manipolare i fatti e, sulla base si supposizioni, ammiccamenti e fantasie varie prive di fondamento, presentare i “fatti di Ghiaie” sotto l’oscura trama di una “persecuzione clerico-nazi-fascista”.

L’attenta analisi degli eventi ha permesso, finalmente, il superamento di tali “cronache politiche”, ricostruendo l’intera vicenda, seppur per sommi capi, secondo i canoni delle scienze storiche che non ammettono “voli pindarici” e “abbagli ideologici”… neanche quelli a “fin a di bene”.

«Il fascicolo – ha dichiarato la Dott.ssa Barbara Spadini, Presidente della Delegazione Lombarda della Fondazione della RSI – è a disposizione di tutti gli studiosi e degli enti che fanno ricerca storica. Si tratta di un primo contributo del nostro istituto a una più corretta analisi della storia della nostra regione. Il primo di una lunga serie. Sono già in programma altri studi che, in collaborazione con le scuole e le università, porranno la storia della Repubblica Sociale Italiana in Lombardia sotto una nuova luce».

Per tutti gli interessati, il fascicolo sulla “Fatima della RSI” può essere ordinato gratuitamente al seguente indirizzo: barbaraspadini@virgilio.it

Alberto Sulpizi

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