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Necessità di un governo unitario per l’economia dell’Europa
La generale insufficienza dell’azione politica ed economica della UE, sia nei confronti dell’interno che verso l’esterno del continente, diventa sempre più acuta e ciascuno degli europei avverte che se essa perdura viene compromesso l’avvenire dei popoli che compongono l’Unione.
La stampa, ed in genere quanti fanno opinione anche in sede culturale, tratta soprattutto l’argomento dal punto di vista delle gravi conseguenze derivanti dall’assenza di una politica estera unitaria ed autorevole. Molto meno viene trattato il problema delle conseguenze che ciò comporta in sede di rapporti economici di import (per esempio materie prime ed energetiche) e di export (per esempio beni strumentali, prodotti e servizi).
Del tutto trascurato è invece il problema di passare dall’insufficiente politica monetaria, effettuata tramite i sistemi bancari di ciascun Stato da parte della BCE, ad una complessiva politica economica di cui l’emissione e gestione dell’euro è solo una parte di un complesso organico di azioni ed interventi.
Ormai non si tratta più di affrontare la questione della quantità di moneta posta in circolazione e dei canali attraverso ai quali essa giunge all’economia reale. Il problema di fondo ormai è quello di dotare l’Europa Nazione/Continente di una generale politica economica che affronti tutti gli aspetti di un vero e proprio governo globale delle attività infrastrutturali (reti di comunicazione, efficienza dei servizi pubblici, sicurezza idrogeologica, etc.) e di quelle strutturali (attività produttive e distributive di beni, formazione e distribuzione dei redditi, totale occupazione dei fattori produttivi: lavoro, capitale, tecnica, organizzazione).
In questo numero viene affrontata la problematica incombente alla luce soprattutto delle recenti iniziative della BCE (terzo quantitative easing) illustrando l’insufficienza dei provvedimenti, pur nella buona volontà di cercare di sopperire alle miopi limitazioni istituzionali nei quali l’ente è costretto ad operare. Il saggio che segue, non solo illustra l’argomento, ma riporta anche autorevoli commenti con i quali viene suffragata la necessità di arrivare ad un governo unitario, pur nella forte attenzione che deve esservi per le variabili condizioni dei diversi territori e nazioni che compongono la UE. (g.r.)

INDICE

- Del tutto insufficiente la gestione monetaria della sola BCE
Una politica economica globale per l’Unione Europea
di Gaetano Rasi

Sommario: Premessa. 1°. Il governo dell’economia oggi è compito di Stati-Continenti. 2°. La precarietà della politica monetaria operata dalla BCE. 3°. Contro la deflazione stagnante: grandi investimenti infrastrutturali per nuova occupazione e forme partecipative per l’aumento della produttività nelle imprese. 4°. Dalla strategia delle “mance” passare ad una robusta politica programmata per attivare nuovi autentici redditi. 5°. L’aumento della moneta in circolazione non deve creare inflazione né svalutazione. 6°. Per completare la UEM non dobbiamo subire obblighi sul debito pubblico senza una ripresa del PIL. 7°. Le differenti fiscalità e produttività negli Stati dell’Eurozona falsano la parità competitiva sui mercati interni ed esteri.

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