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E’ uscito il nuovo libro di Lodovico Galli, libero (nel vero senso della parola) ricercatore bresciano, che da decenni studia il periodo della R.S.I. di quella importante provincia, che fu sede, tra l’altro, del quel Governo.

Trattasi di un libro di 192 pagine, edito in proprio, senza contributi di istituzioni o fondi pubblici, tanto generosi nel finanziare una certa pubblicistica di parte, quanto sordi a sostenere gli studiosi indipendenti.

L’autore, in questo interessante studio, come è nel suo stile di concepire la storia della guerra civile, privilegia sempre il documento, a scapito della retorica antifascista e anti-italiana che ha inventato fatti e misfatti per chiari intenti politici. Infatti, anche in questo nuovo libro, Galli pubblica una serie di documenti d’epoca inediti, recuperati in vari archivi, i cosiddetti “mattinali” firmati da Manlio Candrilli, Questore che fu fucilato a guerra finita (1° Settembre 1945), salvo essere poi riabilitato dalla Cassazione nel 1959, quando però era già in Paradiso.

Pochi sanno che, durante il processo a Ferruccio Sorlini, già Commissario federale dei Fasci Repubblicani di Combattimento di Brescia, un Carabiniere Reale, tale Giuseppe Barattieri, scaricò il proprio mitra nella gabbia dove era rinchiuso il fascista, freddandolo. Così si eliminava nel Luglio 1945 un testimone scomodo dei “compromessi” che la locale Resistenza aveva intessuto con i fascisti… e la giustizia faceva il suo corso!

Altri fatti e misfatti inediti – come l’uccisione dei due Agenti di Polizia da parte del partigiano comunista Giuseppe Verginella – si possono apprendere leggendo queste pagine di storia vera, che sono costate all’autore chissà quanto lavoro di scavo nei più variegati archivi. Quegli archivi che la vulgata antifascista e anti-italiana vorrebbe tenere ben chiusi, ma che Galli ha “scardinato” con rara perseveranza e professionalità.

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