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In occasione della locale festa preconciliare in omaggio a San Giovanni Battista, il Reparto A.N.A.I. “Pierino Maruffa” di Nettunia ha reso gli onori militari alla Medaglia d’Oro della Prima Guerra Mondiale Costantino Palmieri, sepolto nel piccolo cimitero frazionale di Sala di Leonessa (Rieti).

Il Sergente Palmieri, nato il 18 Marzo 1894 a Leonessa, fu un eroico combattente italiano del 143° Reggimento Fanteria della Brigata “Taranto”, già decorato di Medaglia d’Argento al V.M. per precedenti azioni di guerra. Cadde il 1° Novembre 1916, durante un assalto sul Colle S. Marco di Gorizia (Quota 171), nella visione mistica della città irredenta rivendicata dalla Madre Patria. Alla sua memoria è dedicato uno slargo a Leonessa, una piccola piazza nella frazione di Vindoli e, soprattutto, un rifugio sul Monte Tolentino (m. 1572), costruito durante il Regime fascista per onorare l’eroe di guerra.

La meritoria iniziativa ha assunto un valore simbolico molto importante in vista delle celebrazioni del 100° anniversario dell’entrata in guerra del Regno d’Italia. Il Primo conflitto mondiale, infatti, oltre ad assicurare la libertà e l’indipendenza della nostra Patria col raggiungimento delle sue frontiere naturali (Brennero e Montenevoso), rappresentò – soprattutto – l’atto di nascita della nostra Nazione come Stato cosciente di una propria missione e di un primato da esercitare nel mondo.

Un’iniziativa che serve soprattutto per combattere il pacifismo da parrocchia che sta asfissiando le cerimonie per il 100° anniversario della Grande Guerra, umiliando il sacrificio degli Italiani e gli stessi eroi delle nostre Forze Armate, oggi ridotte a una sorta di incrocio tra protezione civile missionaria e Croce Rossa in gonnella.

L’A.N.A.I., invece, con le sue manifestazioni intende ricordare insieme alle tradizioni guerriere del popolo italiano, l’epopea dei Reparti d’Assalto come simbolo e modello di ogni vero Esercito. In particolare, l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia, superando le stantie e opportuniste posizioni filo-governative delle associazioni d’Arma e combattentistiche, indica il Serg. Costantino Palmieri come un esempio da seguire per le giovani generazioni di Italiani che dopo aver perso l’onore e l’orgoglio di servire la Patria in armi, rischiano anche di perdere la propria identità nazionale e culturale a causa di una scellerata politica di sovvertimento dei valori nazionali e di una falsa solidarietà agli immigrati. La motivazione della Medaglia d’Oro ricevuta dovrebbe essere scritta sui muri delle scuole di Leonessa e posta alla venerazione di tutti i giovani italiani: “Sempre primo dove più ferveva la mischia, fulgido esempio di eroismo, dopo conquistata una trincea nemica e fattone prigionieri i difensori, si spingeva ancora avanti col suo plotone per occupare un’altra posizione potentemente difesa. Contrattaccato e circondato da forze superiori con i pochi uomini superstiti del suo reparto, in piedi tenne lontani gli assalitori col lancio di bombe a mano. Gravemente ferito, rimaneva sul posto incitando i suoi al grido di: «Viva l’Italia! Viva il Re!». Esausto di forze ed invitato ad allontanarsi, si rifiutava nobilmente e rimaneva sul posto, finchè con l’arrivo dei rinforzi veniva consolidata la posizione. Morente, prima di esalare l’ultimo respiro rivolgeva ai suoi uomini le parole: «Giovanotti, muoio contento di avere compiuto il mio dovere»”. Questi sono uomini, questi sono i veri Italiani di cui noi siamo gli unici legittimi eredi, di spirito e di sangue!

Al termine degli onori militari, una delegazione dell’A.N.A.I., guidata dal Comandante del Reparto di Perugia Claudio Pitti, si è recata nella frazione di Vallunga dove ha portato un omaggio floreale sulla tomba di Assunta Vannozzi, giovane mamma innocente assassinata dai partigiani nel Marzo 1944, di cui, a più riprese, si è chiesta alla locale Amministrazione la riabilitazione pubblica.

Hanno partecipato alle manifestazioni patriottiche anche i camerati dell’Altopiano leonessano recentemente insigniti delle onorificenze dell’Ordine dell’Aquila Romana per il loro fattivo supporto al Comitato Pro 70° Anniversario della RSI in Provincia di Rieti.

 

Primo Arcovazzi

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