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Dopo il “Porcellum” e il “Bordellum” prepararsi all’”alternativa al sistema”
Questo numero de IL SESTANTE si occupa di tre aspetti che hanno caratterizzato le ultime settimane: la sentenza che ha reso incostituzionale la legge elettorale detta Il Porcellum; la decisione del Senato di escludere da quella Camera Silvio Berlusconi e l’esortazione dell’attuale Pontefice a riprendere i principi di coesione e di partecipazione propri della dottrina sociale della Chiesa per farne base ispiratrice di radicali riforme politiche ed economiche.
Per i primi due argomenti abbiamo scelto i puntuali commenti, non tanto le elaborazioni di illustri costituzionalisti oppure gli agguerriti articoli di giornalisti di destra, bensì due corsivi che riflettono intelligentemente entrambi la situazione finale del morente sistema politico ancora vigente in Italia.
Come è noto, spesso il dramma quando viene prolungato oltre la propria natura, finisce in farsa (come osserva Massimo Gramellini trattando del passaggio”dal Porcellum al Bordellum”) e così sta avvenendo perché l’attuale regime insiste nel baloccarsi con pesanti dettagli fiscali spostando l’imposizione da una voce all’altra, senza passare ad un vero programma di interventi che producano occupazione e redditi per lavori pubblici prodromi alla ripresa della domanda aggregata e degli investimenti nelle imprese.
Per il secondo aspetto abbiamo voluto sottolineare che – come dice Marcello Veneziani – è ora di finirla e di passare all’”alternativa al sistema”, ossia a quella fase costituente, non ipotecata dalla attuale classe dirigente, al fine di realizzare una Repubblica presidenziale che abbini una energica capacità decisionista con una riforma della rappresentanza democratica basata su chiare responsabilità e autentiche competenze frutto di un esercizio professionale già svolto.
A coronamento di questi commenti viene criticato il superato sistema di analisi politica basato sulla semplice ed usurata accusa di “populismo”, mentre invece è venuto il momento di introdurre soluzioni interventiste nei settori di competenza dello Stato perché riguardanti servizi e strutture essenziali per il funzionamento di una sana economia di mercato in cui la competitività sia effettiva perché regolata.
Conclude le riflessioni di questo numero del bollettino il terzo argomento trattato in un articolo di Mario Bozzi Sentieri che sottolinea la tempestività dell’indicazione da parte dell’attuale Papa circa la necessità di una rinnovata coesione sociale fondata su quegli orientamenti che derivano dalla collaborazione fra i fattori della produzione, dalla partecipazione di tutti i cittadini alla vita delle istituzioni e quindi si basa sulle responsabilità concrete e ben individuate, non solo parolaie, di chi viene indicato dal popolo a dirigere la società organizzata a Stato (g.r.).

SOMMARIO DI QUESTO NUMERO

- Massimo Gramellini e Marcello Veneziani: due puntuali commenti. Surrealismo politico ed alternativa al sistema

- Eugenio Scalfari: Che accadrà di tutti noi senza più il caimano? Problematiche miopi a fronte grandi esigenze vitali

- Marc Lazar: Il centrodestra e l’Europa tra stabilità e populismo. Bisogna superare i vecchi metodi di analisi inadeguati alla realtà

- Facciamo nostro l’invito di Papa Francesco. È tempo di puntare sulla coesione sociale (Mario Bozzi Sentieri).

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