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Riflessioni sull’acuta fase critica che attraversa la società italiana
Il governo Renzi ha surrettiziamente trasformato l’attuale legislatura, nata con un indirizzo rivolto all’emergenza – sostanzialmente non diverso da quelli che hanno caratterizzato i governi Mario Monti ed Enrico Letta – in legislatura costituente. Con ciò frodando palesemente, non tanto un astratto “corpo elettorale”, ma quel popolo italiano che è sempre più insofferente sia nei confronti del presente regime che alla sua “vociante”, e modestissima, classe dirigente.
Mario Bozzi Sentieri tratta in questo numero de Il Sestante le pretese riforme del Governo Renzi ponendo in risalto come materie di vitale contenuto costituzionale ed istituzionale per l’Italia siano trattate, non solo superficialmente, ma anche portando modifiche che acuiranno la negatività del presente regime politico condizionando il futuro dell’Italia.
L’argomento, come è noto, è all’attenzione del CESI fin dalla sua costituzione ed ha presentato già due anni fa un Appello agli italiani per una autentica Assemblea Costituente, che prescinda dai condizionamenti dell’attuale assetto politico e soprattutto dai suoi miopi esponenti. L’Appello è stato pubblicato insieme con un articolato Manifesto Politico e Programmatico per la Rifondazione dello Stato. Nel corso del 2015 il CESI cercherà di aggiornare i contenuti del Manifesto e soprattutto di riprendere i punti essenziali da esprimere con sintesi d’immediata e chiara comprensione per un pubblico sempre più vasto.
Il numero attuale del bollettino tratta, poi, alcune riflessioni che vengono spontanee da coloro che guardano con occhi aperti la situazione politica italiana. Se ne fa interprete lo scrittore Lorenzo Puccinelli Sannini.
Di notevole utilità è poi la ripresa storica riguardante il cammino dell’idea unitaria dell’Europa, a cura del prof. Vincenzo Pacifici, il quale cita autori che non dovrebbero essere dimenticati perchè illuminano la colpevole inanità dell’attuale “non protagonismo” dell’Unione Europea. Sarebbe invece estremamente necessario che essa assumesse decisive iniziative nell’attuale fase che prelude a gravi mutamenti degli scenari geopolitici.
Completa questo numero le analisi del prof. Francesco Pezzuto, relative al necessario collegamento della scuola col mondo del lavoro, tenendo però presente quel primato formativo che deve comunque avere la scuola perché i giovani che escono da essa, una volta completati gli studi, non si troveranno di fronte a situazioni statiche, ma ad un dinamismo che incide sia nelle consapevolezze civile che nei processi produttivi, con ripercussioni riguardanti tutti gli spazi di un mondo sempre più globalizzato. (g.r.)

SOMMARIO

- La “riformetta” di Renzi. Un’occasione perduta di Mario Bozzi Sentieri

- L’agonia ingloriosa dell’attuale regime. I nuovi emigranti di Lorenzo Puccinelli Sannini

- Di fronte all’attuale non protagonismo della UE. Spunti per la storia dell’unificazione europea di Vincenzo Pacifici

- I pericoli di riforme autonomistiche che abbassano il livello scolastico. Perseguire il primato formativo della scuola pur nel collegamento col mondo del lavoro di Francesco Pezzuto

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