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«Vogliamo rispondere al diritto con il diritto» spiega il promotore del «Comitato di Tutela Fornitori Riva S.p.A.» Carlo Alberto Biggini. L’amministratore unico della Emme Bi srl ha illustrato a Siderweb le ragioni per cui alcuni creditori della Riva Acciaio si siano riuniti in un comitato per chiedere alla procura il dissequestro dei crediti scaduti.

«Crediamo che questa azione legale, in cui ci sta supportando lo studio legale Gastini – spiega Biggini -, sia doverosa non solo per ribadire i nostri diritti, ma anche per porre l’attenzione sul problema dell’indotto legato alla crisi del Gruppo Riva. A livello personale avevo tentato attraverso i canali istituzionali di sensibilizzare il Governo già a luglio, senza però ottenere i risultati sperati. Ora con un’istanza legale comune chiediamo che vengano sbloccati quei crediti per i quali erano già state disposti i bonifici con valuta 10 settembre e che sono stati bloccati nella notte del 9 dal sequestro. Un blocco che mette a rischio non solo l’indotto Riva, ma anche altri settori che le nostre aziende servono con continuità, con il rischio di dare vita ad un effetto domino la cui portata ha un impatto nazionale. Con questo comitato puntiamo a far sapere a tutte le aziende coinvolte che non sono sole e che i problemi e le angosce che si stanno affrontano sono comuni, offrendo l’opportunità di una reazione concreta. L’istanza dovrebbe infatti essere presentata già all’inizio della prossima settimana».

Il comitato sta ancora raccogliendo le adesioni all’indirizzo adesioni@emmebiambiente.it a cui si possono richiedere anche maggiori informazioni. Nel caso di rigetto dell’istanza da parte del Gip potrebbe profilarsi l’ipotesi di un ricorso al Tribunale del Riesame, seguito, nel caso di nuovo rigetto, da un ricorso in Cassazione.

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