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Sì, ci avete fatto caso?che da qualche tempo si è verificato un caso di reminiscenza antifascista? Il perché lo cercherò in una personale interpretazione che sarà presentata al termine del presente lavoro.

Ho notato che detta reminiscenza è emersa in RAI/STORIA (da qui in avanti indicata come RAI/BUFALA. Proprio questa mattina (29 agosto 2014) RAI/BUFALA ha presentato un programma su Arturo Toscanini indicandolo come un agguerrito e incazzilloso antifascista. Dato che c’è molto da dire su questo grande artista, rimando l’argomento Toscanini in un mio prossimo articolo, ora, pur rimanendo nel tema, desidero ampliare l’argomento.

Alcuni lettori ricorderanno> un bel film di Totò quando questi vendette la Fontana di Trevi a Roma ad un italoamericano. Ovviamente era una truffa, ma oggi si presenta come fattibile: non abbiamo ceduto la nostra più importante industria, la FIAT agli Stati Uniti, così hanno preso la via d’oltre Atlantico anche altre importanti industrie italiane come la Ducati, la Cirio ecc. e altre. Nessuna meraviglia se si concretizzasse quanto sembrava assurdo, cioè la vendita della Fontana di Trevi. A questa potrebbe far seguito quella della vendita del Colosseo, del Duomo di Milano ecc. ecc.

Come è iniziato questo masochistico processo? Credo che la data può essere fissata nel 1823, quando James Monroe presentò un programma di sviluppo detto, appunto Dottrina Monroe. Essa proclamava e ammoniva le potenze europee che il continente americano, tutto settentrionale e meridionale, non era un territorio destinato alla colonizzazione europea e il non rispettare questo ammonimento avrebbe rappresentato una minaccia per gli Stati Uniti. Non è male ricordare che dalla fine del XIX Secolo la Dottrina Monroe giustificò la politica imperialisca statunitense nell’America Latina. Ma questo era solo l’inizio.

Come poco sopra detto, RAI/BUFALA, da qualche mese non perde occasione per magnificare la democrazia statunitense. E’ bene ricordare che alcune guerre gli statunitensi le condussero prima della presentazione della Dottrina Monroe, in pratica sino al 1945 gli interventi americani al di fuori dei loro confini furono 168. Dimentichiamo, almeno per il momento, lo sterminio dei pellirosse americani, di guerre ne ricordiamo alcune: 1823-1824, ripetuti sbarchi armati a Cuba, 1831-32, Isole Falkland; 1832 Sumatra, 1833 Argentina, 1835-36 Perù, 1836 Messico con occupazione di Nacogdoches (Texas), 1838 Sumatra, Isole Fiji, Isola Drummond, 1846-1848 guerra messicana, Nicaragua, 1853-54 per assicurarsi concessioni commerciali sbarco Isola Bonin, così di seguito non tralasciando di ricordare la guerra ispano-americana del 1898. E ancora 1899 Samoa, 1899-1901 Isole Filippine, 1900 contro la rivolta dei Boxer in Cina, poi ancora Panama, Corea, Honduras, 1912 Turchia, di nuovo Messico (1913), 1917-1918 prima guerra mondiale, e così di seguito. La grave provocazione alla Germania di Hitler con l’occupazione, nel 1941, dell’Islanda. Tutte provocazioni tendenti alla ricerca della guerra voluta per distruggere tutti i fascismi, gravissimi pericoli per il grande capitale che avevano le loro sedi a New Yotk e a Londra; l’ambasciatrice. Clara Boothe Luce, parlando con il congressman Fish, così condannò la volontà di guerra del Presidente americano: <Roosevelt ha ingannato tutti noi impegnandoci in questa guerra col Giappone che a lui serve per intervenire nel conflitto europeo passando attraverso la porta di servizio>.

Con il termine della Seconda guerra mondiale gli Stati Uniti intrapresero altre guerre tutte fuori dai loro confini, E’ sufficiente ricordare la Corea e il Vietnam. Più recentemente l’attacco all’Iraq giustificandolo con la puerile asserzione che il dittatore Saddam Husseyn possedeva armi di sterminio di massa. Similmente l’attacco alla Libia di Geddafi, due Paesi colpevoli di essere produttori di petrolio. Sicché oggi assistiamo al fatto che sia Saddam Husseyn che Geddafi erano riusciti a pacificare i loro Paesi, oggi con la loro morte sia la Libia che l’Iraq sono Paesi in rovina, divorati, come era stato previsto.

Dato che chi scrive queste note è assertore che la triade democratica Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti sono le reali autrici di tutte le sventure che hanno colpito l’umanità – guerre in primis – propongo a coloro che dirigono la RAI/BUFALA di dialogare su quanto segue: Qualcuno nell’aprile 1907, nel corso di una lezione agli studenti della Columbia University si presentò in questo modo: <Dal momento che il commercio ignora i confini nazionali e il produttore preme per avere il mondo come mercato, la bandiera della sua nazione deve seguirlo e le porte delle nazioni chiuse devono essere abbattute… Le concessioni ottenute dai finanzieri debbono essere salvaguardate dai ministri dello stato, anche se in questo venisse violata la sovranità delle nazioni recalcitranti… Vanno conquistate o impiantate colonie affinché al mondo non resti un solo angolo utile trascurato o inutilizzato>. Chiedo ai bufalari che dirigono RAI/BUFALA di fornirci il nome di questo gangster della politica. La Vostra risposta è Hitler; no! Acqua, acquona. Il nome è quello di quel Presidente americano, quel tale Woodrow Wilson, quel Presidente che, in combutta con i capi di Governo inglese e francese, imposero alla Germania quel capolavoro che passa con il nome di Trattato di Versailles; d’altra parte questi personaggi della triade citata sono schiavi del grande capitale, e questo non si arricchisce maggiormente quando sguazzano nelle guerre? Il guaio del fascismo fu proprio quello di pretendere che fosse la politica a guidare l’economia, al contrario della triade. Ma andiamo avanti.

Ai signori bufalari di RAI/BUFALA, chiedo: cosa intendeva dire Churchill, l’uomo principe della triade, a pag 209 del suo La Seconda Guerra Mondiale, 1° volume, pag 209: <Adesso che la politica inglese aveva FORZATO Mussolini a schierarsi nell’altro campo, la Germania non era più sola>, oppure, Paul Gentizon (questo sì un VERO storico e onesto), nel 1956 scrisse: <Solo Mussolini si levò non soltanto a parole ma a fatti contro Hitler, il nazionalsocialismo, il pangermanesimo. Se in quel momento le democrazie occidentali lo avessero ascoltato, il destino del mondo sarebbe stato ben differente>. Osservo solo l’ingenuità di Paul Gentizon e rispondo. La triade degli infami non poteva seguire Mussolini, per il semplice fatto che questi ambiva alla pace, mentre le democrazie occidentali operavano per la guerra.

Perché il conduttore di RAI/BUFALA e i suoi validissimi (bah!!!) collaboratori non ci parlano dei rapporti polacchi dello Istitute for Historical Review? Forse perché in uno di questi si legge: <Not so welll Known is the story of Rooseelt’s enormous responsability for the outbreak of th Second War itself. This essay focuses on Roosevelt’s secret campaign to promove war in Europe. He bears a grave responsibility before history for the outbreak of the most destructive war of all time>. Sì, signori storici, così il presentatore introduce i bufalari. E a questi chiedo ancora: perché non ci parlate di come l’infame triade ingannò con garanzie d’intervento e di aiuti l’infelice Polonia? E dei due Rapporti Pietromarchi? Nei quali è indicato documentatissimamente come la triade costrinse l’Italia alla guerra? Oppure di quell’Agreement dell’aprile 1940? Oppure delle due bombe atomiche sganciate a Hroshima e a Nagasaki ed i bombardamenti al fosforo, armi vietate dalle Convenzioni Internazionali? E, anche, perché alla firma del Trattato di Pace siglato a Parigi nel 1947, fu fatto obbligo di includere, fra le altre esecrabili clausole, anche quella del divieto di ricostituzione, sotto qualsiasi forma, di un partito fascista? Domando: Ma la triade vincitrice, non era il massimo garante della libertà e democrazia? Perché, allora, l’imposizione di quella clausola vessatoria e illiberale?

Ed ora eccoci giunti al perché della volontà di guerra. La risposta ce la fornisce Bernhard Shaw (se ben ricordo nel 1937): <Le cose da Mussolini sin qui fatte lo condurranno, prima o poi, ad un serio conflitto con il capitalismo>.

Rimango sempre a disposizione del signor conduttoree dei suoi ospiti per ogni ulteriore chiarimento.

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